Esecuzioni
"Una volta che noi avessimo da raddoppiare tutti i Principali, ottenere un maestoso pieno, allungamento della pedaliera di due ottave, levare il facchinaggio del tiratutti, noi con due tastiere possiamo ricavare buon risultato perché assolutamente abbiamo del buono, e buono che non bisogna trascurarlo [...]" (Polibio Fumagalli all'avvocato genovese Pier Costantino Remondini, appassionato d'organo ed entusiasta promotore della "riforma ceciliana" che, nell'ultimo ventennio del secolo scorso, cambiò radicalmente il mondo organistico italiano.)
La "Cantata per Venezia" è una musica composta da Fabio Germani e portata al successo dal Maestro Ferdinando Germani, uno dei più grandi organisti italiani del Novecento. Celeberrima composizione trascritta per organo solo.
Direttore e insegnante di organo presso i Conservatori di Venezia e Padova, organista della Basilica di San Marco in Venezia, questo grande virtuoso e improvvisatore era anche uno studioso dell'antica polifonia e del canto gregoriano.
La Fantasia inizia con una potente introduzione che presenta elementi di accordi arpeggiati che formano un modello drammatico che riecheggia per diversi passaggi nel corso della composizione. Segue un tema "mosso" pieno di imitazioni che porta un travolgente presto concluso dalla ricorrenza degli arpeggi.
Un movimento quindi meditativo di un andante intenso con moto dove due melodie s’intrecciano, prepara il ritorno del tema. L'opera è dedicata a Filippo Capocci, organista a Roma nella Basilica di San Giovanni in Laterano.
Professore di storia della musica all'Università di Parma, si trasferì poi all'Università di Friburgo in Svizzera dove divenne ordinario e direttore dell'Istituto di Musicologia.Titolare degli organi della Basilica di San Petronio a Bologna e fondatore con Renato Lunelli della rivista “L’Organo”, autore di numerosi scritti musicologici, fu membro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia e redattore edizioni critiche di opere di Frescobaldi, Zipoli, Mozart ed altri.
La Passacaglia, scritta su tema di Hindemith nel suo Quartetto in do maggiore op.16, presenta numerosi reminiscenze di Bach e Reger. Questa composizione ha vinto il secondo premio per una composizione da camera "Incontri della Gioventù" a Roma nel 1953.
Appartenente a una famosa famiglia di organisti, Bossi nacque a Salò (sulle rive del Lago di Garda). Studiò al Conservatorio di Milano e all'estero; divenne organista e direttore di coro alla cattedrale di Como e professore d'armonia e composizione e organo ai Conservatori di Napoli, Roma e Venezia. Il suo stile può essere paragonato all'ultimo Romanticismo diretto da Brahms. Si distinse per il suo tentativo coraggioso di proporre una rinascita delle musica strumentale e organistica in un contesto dove anche la musica sacra risultava dominata dal melodramma. Nello Studio Sinfonico, alla fase tematica, esposta in una breve e solenne introduzione, ne segue una più movimentata dove il tema melodico è soggetto a diverse armonizzazioni affidate al passo veloce e fluttuante del pedale. Questo movimento perpetuo passa dalla voce della pedaliera al manuale, in una successione di progressioni e variazioni di diversi livelli sonori. Il Fortissimo con fuoco finale è una grande perorazione in cui il tema del pedale procede all'unisono con il manuale.
Guglielmo Enrico Lardelli (12 maggio 1857-7 luglio 1910) è stato un italiano-australiano emigrato dalla Gran Bretagna che già dall'adolescenza aveva composto centinaia di opere. È ricordato soprattutto per la Toccatina e le opere moderne come "Dolce Plainte" o "La Russian Love Song" che è stata riproposta recentemente ai balli della BBC. La Toccatina è un breve brano dove le sonorità poderose dell'overture e del finale lasciano lo spazio nella parte centrale ad un intermezzo lirico dal carattere sognante.